IL 27 febbraio 2025 alle ore 16,00 in sala Sichirollo verrà presentata, l’incredibile storia del Testamento di Alberto V d’Este conservato nell’Archivio di Stato di Rovigo e redatto dal notaio Jacopo Delaito vissuto tra la seconda metà del XIV secolo o inizi del XV, notaio camerale al servizio dei marchesi Estensi Alberto V e Nicolò III, rodigino di nascita.
La vita di Alberto V d’Este è stata intensa; nato a Ferrara nel 1347 Signore di Ferrara e Modena, insieme al fratello Nicolò fu travolto da un episodio drammatico quale quello avvenuto nel 1385 quando il popolo insorse contro le tasse e il prezzo del grano bruciando la cancelleria e tutti i più importanti documenti.
Fu questo l’episodio saliente che fece prendere la decisione ad entrambi i fratelli di costruire il bellissimo Castello di Ferrara. Alla morte del fratello, Alberto V regnò dal 1388 al 1393, in questo breve lasso di tempo però realizzò ambiziosi progetti tra i quali l’istituzione a Ferrara dell’Università, la costruzione di Palazzo Schifanoia, il tentativo di ripresa “ dell’antica sua terra d’Este” che 175 anni prima era stata tolta dai Padovani alla sua famiglia, finito poi con il solo possesso del Polesine e la restituzione della terra d’Este a Padova grazie all’intervento perentorio di Venezia. Profondamente religioso in occasione del Giubileo del 1391 Alberto V ebbe l'autorizzazione pontificia a fondare l'Università che poté godere degli stessi privilegi delle università di Bologna e Parigi. Suo figlio Niccolò fu legittimato come suo successore con atto papale, vennero condonati tutti i debiti degli Este nei confronti della Chiesa e la sua casata ottenne la riconferma del vicariato su Ferrara.
Dopo una vita così come avrebbe potuto essere il suo testamento?
E’ solo grazie al notaio rodigino Jacopo Delaito se oggi questo importantissimo documento, primo documento di un codice con copertina pergamenacea in buono stato di conservazione, è giunto a noi.
Un atto nel quale lascia in abbondanza ducati d’oro e possedimenti a consorte, suo figlio Signor Nicolò Marchese Estense, familiari, consiglieri, nobil uomini, al medico fisico suo dottore e infine al coppiere nobil uomo Paolo di Lendinara.
Un atto che rivela la natura del suo carattere tre le formule di rito. Un mistero forse l’elaborazione ad arte del matrimonio di Alberto V con Isotta Albaresani madre del figlio Nicolò.
Un racconto avvalorato da tesi del XVI secolo e non suffragato.
Una storia magnifica del passato che oggi possiamo raccontare con dovizia di particolari e ampie similitudini. Una storia che siamo orgogliosi di conservare.
Programma:
Saluto, accoglienza, introduzione alla traditio del documento
Maria Volpato
Direttore Archivio di Sato di Rovigo
Intervento di
Emanuele Grigolato
già Direttore dell’Archivio di Stato di Rovigo
"Giacomo Delaiti, un esempio delle ricchezze del Notarile antico"
Intervento di
Michela Grotto - Laureata in Lettere Arti e Archeologia
“Alberto V d'Este, le ultime volontà"
In dialogo con la prof. Valentina Barin
Docente di Lettere presso il Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
per prenotazioni: francesco.cecchetto@cultura.gov.it
Link alla notizia pubblicata dalla Direzione Generale Archivi