L’Archivio di Stato di Rovigo conserva, tutela e valorizza un complesso di oltre 7000 metri lineari di materiale documentario.
Secondo quanto previsto dalla vigente normativa, l’Istituto conserva la documentazione storica prodotta dagli uffici statali della provincia di Rovigo, quali ad esempio la Prefettura, la Questura o il Tribunale, nonché alcuni archivi di enti pubblici e privati – ad esempio, l’archivio storico del Comune di Rovigo dal XIX sec. al 1930 ca., gli archivi dei Consorzi di Bonifica Valdentro-Medio Polesine e Padano-Polesano, il complesso di fondi degli Istituti Riuniti di Assistenza Sociale, l’archivio del giornalista e diplomatico Adolfo Rossi o dell'imprenditore di liquori Francesco Balladore.
Se è vero che per motivi legati alla storia politica e amministrativa del territorio, i fondi vanno integrati con documentazione conservata presso altri Istituti (ad esempio, gli Archivi di Stato di Venezia, di Modena, di Ferrara o l’Accademia dei Concordi), nondimeno il patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Rovigo rappresenta una fonte di primaria importanza per la storia della Provincia e della città, dal XIV secolo in poi.
Data la mole della documentazione, è stato necessario trasferire parte dei fondi presso il deposito di Mestre dell'Archivio di Stato di Venezia. La consultazione di tali fondi richiede tempi più lunghi e modalità da definirsi di volta in volta a seconda delle necessità.
Il patrimonio dell’Archivio di Stato di Rovigo è parzialmente descritto nella voce dedicata della “Guida Generale degli Archivi di Stato” e nella “Guida dell’Archivio di Stato di Rovigo” (1997).